BUSTO-POMI’: LA PARTITA LETTA ATTRAVERSO LE STATISTICHE

Unet Busto – VBC Pomì 3-2

I set    7-8         11-16 15-21 19-25

II set   8-5      16-12 21-18 25-23

III set  8-6      16-11 21-14 25-18

IV set  5-8      11-16 14-21 19-25

V set   5-3      10-4   12-6   15-8

 

Davanti ai 3.500 spettatori del PalaYamamay la VBC Pomì si è presentata con la squadra più “ingessata” della sua storia di Serie A: mai era successo che il coach rosa non potesse effettuare alcun cambio per i 2 posti4 e per i 2 centrali. L’infermeria Pomì oltre alle due atlete operate per la pulizia del menisco (il capitano Tirozzi e la centrale Susic) non poteva disporre di Anastasia Guerra, stoppata da 2 giorni di febbre alta. Significativa la presenza tra le atlete a disposizione di Gaia Seresini, classe 2004 da Viadana, che se fosse entrata in campo sarebbe stata la più giovane atleta a calcare un taraflex di Serie A (la più giovane entrata nella storia Campionato di A1 è il libero Letizia Aquilino del Montichiari che ha giocato a 14 anni, 7 mesi e 11 giorni).

L’analisi della partita attraverso i numeri e le statistiche mette subito a fuoco quelle che sono state le principali lacune rispetto allo standard del gioco delle rosa: è mancato il muro, sono mancati gli aces ed è mancato il solito smistamento uniforme dei palloni tra le 5 bocche da fuoco dell’attacco della Pomì.

Partiamo coi muri: 5 per le rosa e 10 per le bustocche. Mai quest’anno era stato così scarso il bottino del muro della Pomì. Nelle prime 5 partite il muro ha portato 52 punti, andando sempre in doppia cifra. Gli striminziti 5 muri sono opera di Stevanovic 3, Bosetti e Fabris 1 a testa. E se il muro non funziona poi sono problemi in difesa dove i palloni fioccano e, col braccio di Diouf e Martinez, fioccano anche veloci.

Anche sul fronte degli aces si è toccato il minimo della Stagione con 2 soli punti in battuta ad opera di Samanta Fabris. Nei precedenti 5 incontri la Pomì aveva totalizzato 33 aces con una media di 6,5 aces a partita. A far da contr’altare i 13 errori in battuta contro i 6 dell’Unet.

Decisamente meglio la VBC Pomì ha fatto in ricezione: la squadra ha ricevuto col 67% di positiva e 41% di perfetta contro il 67% di positiva e il solo 28% di perfetta di Busto. Ma più palle “belle” nelle mani di Carli Lloyd non hanno portato ad un gioco più variegato tra i 5 attaccanti e neppure ad un frequente utilizzo dei centrali nonostante le loro ottime % di attacchi positivi (53% Gibbemeyer e 44% Stevanovic). Buona la percentuale di attacchi a punto di Samanta Fabris che su 73 palloni ricevuti ne ha trasformati 30 in punto (41%). Meno efficaci i due posti 4: Lucia Bosetti ha attaccato col 32% (10 punti su 32 attacchi) e Lucia Bacchi col 28% (8 punti su 28 attacchi).

Il titolo di top scorer dell’incontro se lo dividono Samanta Fabris e Valentina Diouf, entrambe con 33 punti messi a segno. Fabris 33 punti (30 attacchi, 2 aces, 1 muro), Diouf 33 punti (29 punti, 1 aces, 3 muri). Entrambe hanno attaccato 73 palloni ma Samanta ha realizzato 30 punti contro i 29 della Diouf che è risultata anche molto più fallosa: ha fatto 10 errori (6 palle sbagliate e 4 muri subiti) contro i soli 5 dell’opposto rosa (4 palle sbagliate e 1 murata subita).

Infine, da notare l’approccio “dormiente” della VBC Pomì nei tre set che ha perso: subito nei primi scambi ha lasciato parecchi punti di vantaggio alle avversarie che poi sono state brave a mantenere il bottino sino alla fine del set.

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