NOVARA CI METTE PIU’ VOGLIA, E SFATA IL TABU’ CASALMAGGIORE

Igor Gorgonzola Novara – Pomì Casalmaggiore: 3-2 (25-19, 25-21,18-25, 23-25, 15-11)
Durata set: 26’, 30’, 23’, 32’, 17’.
Muri punto: Igor 7, Pomì 8.
Ace: Igor 5, Pomì 8.
Arbitri: Puecher – Florian.
Novara: Fawcett 11, Bruno ne, Wawrzyniak 2, Malesevic 2, Guiggi 16, Cruz 22, Bonifacio 7, Chirichella ne, Sansonna (L), Signorile, Bosetti ne, Mabilo, Bosio, Fabris 22. Allenatore Fenoglio, vice Adami.
Casalmaggiore: Bacchi 3, Lloyd 2, Sirressi (L), Cecchetto ne, Ferrara ne, Gibbemeyer 9, Cambi, Piccinini 6, Olivotto ne, Kozuch 27, Stevanovic 13, Tirozzi 11. Allenatore Barbolini, vice Bolzoni.
Sabato 13 febbraio, PalaIgor Novara. Igor Gorgonzola Novara sconfigge Pomì Casalmaggiore al tie-break, supera le rosa casalesi in classifica, e vendica le sconfitte subite nelle finali Scudetto e Supercoppa 2015. Novara, pur non attraversando un momento particolarmente brillante, non scende in campo già sconfitta, e batte meritatamente una Pomì poco aggressiva e determinata. Nota positiva per coach Barbolini: Piccinini ritrova lentamente il ritmo partita, resta in campo tanti minuti, e mette a segno qualche punto pur senza forzare.
La cronaca. I sestetti: Casalmaggiore con Bacchi, Novara con Bonifacio al posto di Chirichella. Pomì subito avanti 0-2. Ma è un fuoco di paglia: Igor non vuole ripetere le prestazioni deludenti degli ultimi due match, ci mette più grinta e, con Fabris in battuta, si porta sul 5-2. Le padrone di casa mantengono le distanze, grazie al servizio più efficace; e poi scavano un fossato con Cruz e Fabris implacabili. Sul 21-14, entra Piccinini, ma ormai è tardi per interrompere l’inerzia azzurra. Le piemontesi, pur reduci da una trasferta di 4500 chilometri in Azerbaijan, sembrano più fresche delle rosa casalesi, e Guiggi stampa il 25-19 su Kozuch.
Secondo set: Pomì Casalmaggiore sembra scossa e va subito sotto 4-1. Finalmente le ospiti si aggiudicano uno scambio lungo: 5-3. Ma Novara gioca più sciolta e concentrata, e non si fa acciuffare da una Pomì troppo ferma sulle gambe: 9-6. Il 9-9 arriva con Tirozzi in battuta, ma Novara continua a giocar meglio: 12-10. Kozuch torna ad incidere, Lloyd ad orchestrare come sa: 17-17. Ma il muro rosa non impaurisce. Novara si avvantaggia di qualche decisione arbitrale, e Barbolini si fa ammonire nella speranza di scatenare la rabbia delle sue; ma è Novara a metterci il cuore e a prendere il largo: 25-21.
Terzo set: Gibbemeyer schiaccia il punto dell’1-0, Kozuch quello del 2-3. Per quanto ancora piuttosto ferma sulle gambe e imprecisa, Pomì ritrova fiducia e riapre il match: 7-12. Fabris non martella più, a Novara non basta la grinta di Guiggi. Tanti errori da entrambe le parti, ritmi lenti: Fenoglio prova a gettare nella mischia Bosio e Wawrzyniak, ma Pomì si porta sul 18-25 e riapre la partita. IMG-20160213-WA0003
Il quarto set è decisivo, ed entrambe le squadre giocano poco tranquille. Novara prende il largo: 6-4; ma Sirressi (meglio di Sansonna, nella sfida tra liberi in chiave Nazionale) prende tutto, e Tirozzi forza in battuta: 6-10. Lloyd insiste a chiamare in causa una Piccinini non ancora pronta per randellare; Gibbemeyer, disattenta, commette invasione: e l’Igor rimette la testa avanti: 15-14. Nessuno ci sta a perdere: la partita finalmente si infiamma. Pomì ritrova il muro: 17-19. Ma non è finita: 20 pari, e tutto da rifare. La Pomì mantiene i nervi saldi, Cruz sbaglia in battuta e si va al tie-break.
Quinto set al cardiopalma, errori da una parte e dall’altra. Guiggi schiaccia, Cruz mette a segno un ace, e le azzurre prendono il largo: 7-4. Pomì, pur non giocando come potrebbe, guadagna il 10-10. Signorile però sfrutta al meglio le sue bocche di fuoco Cruz e Fabris, e Novara sfata finalmente il tabù Casalmaggiore.
Il commento di Massimo Boselli Botturi, patron Pomì: “Risultato giusto: Novara, nonostante i molti chilometri di volo e la partita infrasettimanale disputata, ha voluto e cercato la vittoria più di noi. Credo sia doveroso un commento sugli arbitri: sarebbe meglio se la Federazione si impegnasse un po’ di più nella formazione e selezione dei direttori di gara. Oggi lo spettacolo peggiore sono stati loro”.

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